Ad Agosto c’è un’appuntamento fisso e irrinunciabile per noi della Romagnana.
Pomodori, pentoloni, vasetti, passaverdure e tanto profumo di basilico.
É l’appuntamento con la passata di pomodoro, la salsa rossa, densa e profumata che, quando verrà l’inverno ricorderà l’odore dell’estate.
La regina di tutte le conserve, che racchiude in sè quel fascino delle cose antiche, fatte come una volta e il sapore inconfondibile di quel frutto rosso maturato sotto il sole d’estate.
Ecco a voi la pomarola o “pumarola” come la chiama mio babbo.
É difficile spiegare cosa significa veramente “fare la pomarola”, non è soltanto l’atto fisico di produrre una infinità di vasetti di oro rosso, ma è tutto ciò che le sta intorno, che rende quell’atto simile ad un rituale.
É il momento che riunisce tutta la famiglia, come si faceva una volta in campagna, ognuno ha un suo ruolo, e tutti sono ugualmente indispensabili.
I rumori di pentole e i barattoli di vetro che sbattono contro i tappi di metallo, e poi chiacchiere e canzonette mentre le mani lavorano, puliscono, affettano e rimescolano.
E poi quell’odore che ti avvolge, di pomodoro caldo, appena colto dall’orto e quello degli odori freschi: sedano, carota, cipolla e basilico..questi sono gli unici ingredienti segreti.
Ma non voglio stare qui a darvi la ricetta di una buona salsa di pomodoro, il web ne è già pieno e poi ogni famiglia ha la propria formula segreta affinata anno dopo anno, ma voglio solo darvi alcuni consigli personali per chi avesse deciso di intraprendere questa avventura..
- Non spaventatevi se quando sarete a circa metà lavoro, sarete stanchi e sul volto vi spunterà qualche gocciolina di sudore, è normale! Il lavoro è tanto e stancante (anche in base al passaverdure che avete deciso di usare) ma tenete duro, fa tutto parte del gioco.Quando andrete ad aprire uno di quei barattoli, qualche mese dopo, capirete che ne valeva la pena, fidatevi di me.
- Non andate troppo per il sottile, dovete ricordarvi sempre da dove nascono le ricette e contestualizzarle nel tempo, solo così verrà davvero ‘fatta come una volta’.La pomarola nasce dai contadini che desideravano conservare il sapore dei pomodori dell’orto durante tutto l’inverno, e loro non andavano per il sottile.Basterà lavare bene i pomodori e tagliarli grossolanamente a pezzi, senza preoccuparsi troppo di eliminare buccia o semi. E per la quantità degli odori da aggiungere andate d’istinto, più la pomarola profuma e meglio è.
- Prendetevi del tempo, meglio un’intera giornata, magari una domenica, ma non pensiate di fare la pomarola in quattro e quattr’otto, con l’orologio alla mano, non vi goderete il rituale che andrete ad iniziare.
- Ultimo consiglio ma non meno importante: quando avrete finito, chiuderete l’ultimo barattolo e butterete lo strofinaccio sporco sul tavolo, con quella poca pomarola che vi sarà avanzata (ne avanza sempre un po’) fatevi un bel piatto di pasta per assaporare il capolavoro che avete appena creato, ditemi poi se ne è valsa davvero la pena.