E’ arrivato Novembre e da noi alla Romagnana è il momento di raccogliere i frutti di un anno di fatiche e attenzioni … è l’ora di raccogliere le olive. Spesso la buona annata o meno la fa il tempo, sul quale possiamo far ben poco. Un clima non troppo caldo e non ventoso durante la fase d’impollinazione permette una corretta allegagione, per esempio, oppure un clima non troppo umido durante l’estate riesce a contenere l’attacco della mosca dell’ulivo, ma si sa in campagna è così, è la natura che comanda.
Fine Ottobre, inizio Novembre le olive raggiungono il giusto grado di maturazione e quindi… inizia la raccolta.
Qualche giorno prima ci si prepara tirando fuori gli strumenti rimpiattati per un anno intero: reti, “bacchetti”, sverzatori e cassette
. Una frizzante mattina di inizio Novembre si parte, si stendono le reti e si inizia a “brucare” gli alberi, le olive cadono giù, bisogna stare attenti a non pestarle però. Si
ritirano le reti, si svuotano nelle cassette e si ristendono e così fino a quando il sole inizia a calare, a quel punto si parte con il trattore, si caricano le olive sul carrello e via verso il frantoio dove le olive vengono molite.
Al frantoio è inconfondibile l’odore dell’olio appena franto, che tutti gli anni piacevolmente ritrovi. Così come rincontri i frantoiani e gli altri agricoltori, con i quali nascono le solite battute e piccole competizioni. Le olive della giornata vengono versate in un grande contenitore, passano su un nastro trasportatore dove vengono defogliate e poi cadono in una vasca dove sono lavate. A questo punto ha inizio la delicata fase della frangitura, la prima fase di estrazione vera e propria. Le olive sono sottoposte ad azioni meccaniche che provocano la rottura delle olive e la conseguente fuoriuscita dei succhi e dell’olio. La gramolatura, è un’operazione che segue la frangitura
ed ha lo scopo di rompere l’emulsione fra acqua e olio così che quest’ultime si separino. Dopo di che la pasta di oliva viene sottoposta all’estrazione e separazione, che consentono prima di separare la parte solida (buccia, frammenti di nocciolo) dalla parte liquida e successivamente separare l’olio dall’acqua.
Dopo un’ora di attesa ecco scendere l’olio extra vergine d’oliva della Romagnana. Il colore è verde acceso, l’odore dell’olio appena franto ti fa pizzicare la gola e non riesci a resistere alla tentazione di mettere un dito nell’olio per assaggiarlo. In bocca ecco che ritrovi il gusto unico dell’olio appena franto, quel gusto intenso, fruttato, ma allo stesso tempo con note amare e pungenti. Sentori tipici delle varietà di olivo Moraiolo, Leccino, Frantoio.
Ma non solo, l’olio extra vergine d’oliva Toscano è un “medicinale”, contiene carotene, tocoferoli, fosfolipidi, sostanze che proteggono e aiutano l’organismoumano come acidi grassi insaturi e proteine. L’olio di oliva extravergine di qualità è un antiossidante naturale, contenendo un alto numero di polifenoli, capaci anche di combattere il colesterolo cattivo.
La giusta conclusione della giornata non può essere che una fettunta con il pane appena arrostito sulla brace, in compagnia, che ripaga ogni fatica.
E’ proprio vero, l’olio toscano è per la cucina toscana, dal gusto intenso, ideale per condire panzanelle e ribollite, zuppe, fagioli e selvaggina. L’olio si mette prima per ungere e cuocere, e dopo a cottura ultimata, per ottenere quella fragranza in più che da gusto al palato.
Ed adesso non rimane che godere tutto l’anno di questo tesoro e prendersi cura degli olivi, aspettando la prossima raccolta.